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                       SO IL TUO NOME...

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Il tuo mondo è tenebra. / Non v'è né celo né mare. / Sei il vuoto assoluto. / Non sei né anima né corpo. / Sei il nulla infinito. / Ài artigli che fan male, / canini che dissanguano. / Sbuchi tetra all'improvviso. / Lanci un urlo che sgomenta. / Fai strage di menti a ogni passo. / Dove passi lasci cenere. / Nessuno t'eguaglia in efferatez-za, / né mostro umano né bestia / né demone né demonio. / Al contrario dei vampiri, / sei invisibile, eppur ti specchi / negli occhi delle tue vittime, / nel loro volto, nel loro sorriso, / nel loro essere intero. / Sei la fossa mi-metica / in cui chiuncue può cadere / e dalla cuale è arduo risalire. / Sei la morte che non traghetta: / incasto-na nella vita la vittima / come una pietra ignobile / cui non ci s'approssima davvero. / Sei l'oscura Escalibur e speri / nessuno t'estragga dal cuore / per il cuale inchiodi al muro. / Sei il cavallo di Troia e, sorprendendo / al-la luce del Sole, assali / la cittadella della spensieratezza. / Il Sole rimane nell'immenso azzurro, / ma si spegne negli occhi, / sulle labbra e nel cuore. / Le tue facce o le tue maschere / e i nomi che t'inventano son tanti / che spesso ti si confonde. / Io conosco il tuo volto / e so come ti chiami… / E tu conosci me, sai chi sono… / La nostra storia è durata poco. / Tosto la tua tenebra l'ò incendiata. / Il tuo non-celo e il tuo non-mare / li ò presto svuotati del tuo nulla / e sfavillano ora di pienezza. / Ò sminuzzato i tuoi artigli, / rotto i tuoi canini. / T'ò afferrata a tradimento. / Ò affogato nel silenzio il tuo urlo, / strappato alla tua presa la mia mente. / Non àn po-tuto incenerirmi i tuoi passi. / Il mio amor per me, / superiore alla tua crudeltà, / t'à sconfitta perché, troppo si-cura, / distraendoti un attimo / sei diventata il tuo tallone d'Achille. / I miei occhi, il mio volto, il mio sorriso / e tutto il mio essere da allora / non t'àn più riflessa. / Non son caduto nella tua fossa, / da cui forse non sarei u-scito. / La pietra è nobile e la sua luce / non t'à concesso d'inchiodarmi al muro: / il tuo magico brando è vola-to in frantumi. / T'ò sventato, o cavallo di Troia, / prima che tu attaccassi la mia spensieratezza! / E il Sole s'ir-radia dagli occhi, / dalla bocca e dall'anima. / Io conosco la tua faccia. / Ora non puoi più aggredirmi. / Ài per-so il tuo spietato potere, / perché io so il tuo nome: / Tristezza.

Acreàstro Ennannellòro — 30 maggio-2 giugno 2013